PRIMO MANIFESTO INTERNAZIONALE SULLA CULTURA CLASSICA

MOTORE DI UNA NUOVA ECONOMIA

Appello all’UNESCO – ONU per il riconoscimento della cultura classica greca e latina patrimonio immateriale dell’umanità ed all’UNIONE EUROPEA per il riconoscimento e l’istituzione di Distretti Culturali Europei

PREMESSO:

  • che appare sempre più evidente, nonché indispensabile, ritrovare una sintesi lineare comune tra cultura classica e esperienza tecnologica;

  • che appare sempre più necessaria una guida per superare la visione falsata di un’antitesi tra cultura classica e nuove tecnologie, in momenti, come quello attuale, dove prevale la devastazione della civiltà e per essa della cultura;

  • che la imperante visione tecnocratica della società/economia trascura (consapevolmente?) i valori dell’Umanità, ponendo al centro soltanto l’uomo/moneta;

  • che invece con lo sviluppo e la diffusione della intelligenza artificiale (apprendimento adattivo - IA) l’impiego dell’Uomo, nel processo produttivo, sarà necessario più propriamente nella fase ideativa di analisi e risoluzione dei problemi, con importanza al lavoro di gruppo ed alla capacità di apprendimento permanente, piuttosto che alle nozioni: nella attività lavorativa si dovrà saper creare e risolvere problemi ideativi utilizzando le nozioni della IA;

  • che la scuola deve, considerati i tempi necessari alla formazione, perseguire questa necessità utilizzando, in funzione formativa, le nozioni umanistiche, da sempre utili a tal fine;

  • che la cultura e le lingue greca e latina, in virtù del loro plurimillenario ed enorme patrimonio, costituiscono indiscusso valore da riconoscersi quale indispensabile strumento umanistico dello sviluppo cognitivo e per la formazione delle nuove generazioni,

È PROVATO che la conoscenza della cultura classica e delle lingue greca e latina hanno dato e continuano a dare oggi un metodo e soprattutto una capacità critica nella formazione dei giovani, necessaria per determinare lo sviluppo delle conoscenze ed in generale dei valori.

Inoltre siamo convinti che senza la tradizione romana non esisterebbe nessuna tutela giuridica contro gli arbitrî: anche i rapporti tra ordinamenti nazionali e sovranazionali sono disciplinati da principî romanistici.

Nell’era digitale è sempre più frequente il rifiuto della tradizione nella sua accezione più alta, ritenendola obsoleta o addirittura reazionaria ed inutile.

La stessa identità dei popoli, necessaria per un sereno confronto e sviluppo della società, già di per sé minacciata dall’incremento demografico di alcune parti del mondo e dal decremento demografico europeo, è messa in seria discussione per effetto dei processi di globalizzazione: si rende pertanto sempre più necessario il recupero ed il rafforzamento delle radici più profonde di una cultura che dispone ancora oggi di mezzi e strumenti che danno consapevolezza di un passato in grado di concorrere a governare il presente e il futuro: in caso contrario il futuro sarebbe solo subìto dai popoli.

Queste sono soltanto alcune delle ragioni che ispirano i sottoscrittori del presente “PRIMO MANIFESTO INTERNAZIONALE SULLA CULTURA CLASSICA E SULLE LINGUE GRECA E LATINA”, come indiscussi vettori di civiltà.

Per conseguire più direttamente questa efficacia civile, occorre valorizzare le sinergie operanti con fattori ambientali, economici e sociali di territori che rivestano specifici caratteri, segnati dalla memoria del patrimonio classico. Detta identità, fortemente più evidente in specifiche aree geografiche, può costituire strumento di elaborazione di nuove opportunità economiche che trovano proprio nella tradizione classica fonte di ispirazione e fucina di nuove occasioni di sviluppo: esse, ove messe opportunamente a sistema, possono costituire un nuovo modello di sviluppo sostenibile e coerentemente localizzabile. Appare quindi indispensabile che al riconoscimento della cultura classica e delle lingue greca e latina come patrimonio immateriale dell’umanità segua da parte dell’Unione Europea la istituzione di “DISTRETTI CULTURALI EUROPEI”, come qui di seguito.

I firmatari del Manifesto si propongono di definire - attraverso una sperimentazione avviata in collaborazione con le istituzioni nazionali ed europee, con le forze produttive, le Università e gli Enti tutti, che possano contribuire ad una valorizzazione territoriale - alcuni “distretti culturali”, concepiti come sistemi di relazioni che connettono le attività utili per la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali, tangibili e intangibili, presenti in un circoscritto ambito territoriale integrato, riqualificandone le risorse. Gli assi territoriali principali sono individuabili sulla base del patrimonio culturale, materiale e immateriale, su cui si innesta la “filiera culturale”, costituita dagli elementi utili per delineare la storia di quel territorio, i reperti archeologici che ne attestano il valore (musei e altre strutture basate sulla memoria e sulla continuità di elementi storici), le attività culturali presenti in un lungo arco temporale, le peculiarità che possono interessare settori produttivi e risultare importanti sul piano dell’economia territoriale. In tal senso il distretto culturale consente di tracciare una linea unificante tra la presenza di un patrimonio culturale materiale e/o immateriale (già riconosciuto o da riconoscersi da parte dell’Unesco) e quelle peculiarità territoriali sopra elencate che risultino essenziali per definire una griglia utile all’individuazione e alla valorizzazione dei distretti culturali europei.

Già in altri Paesi le Istituzioni nazionali stanno muovendo i primi passi in tal senso, traendone provati benefici. Ammirevole è l’esempio della Repubblica Ellenica che, nonostante le note difficoltà economiche, ha istituito la giornata mondiale della lingua e cultura greca, celebrata in tutte le maggiori città europee, così dando risalto alla propria identità culturale umanistica, in maniera corrispondente ai principi enunciati nel presente Manifesto ed in tal modo finendo col sostenere cultura, turismo ed economia.

Tanto premesso, invitiamo le associazioni, le istituzioni, gli intellettuali e i cittadini tutti, a sostenere in ogni sede e in ogni modo questo progetto nella convinzione che sia idoneo a perseguire nella maniera migliore il bene comune.


Il Comitato promotore

Paolo Coppola Giuseppe Bartolo Senatore Paolino Cantalupo

Giulio Maria Chiodi Giovanni Cordini Lucio Minervini

Alberto Mazzacchera Isabella Valente Francesco Gallo Mazzeo

Aurora Notarianni Matteo D’Ambrosio Massimo Pica Ciamarra

Marco Galdi Vincenzo Pepe Jannis Korinthios

Paul Ciprianou Paolo Giulierini Caterina Resta

Giampaolo Azzoni Luigi Alberto Sanchi

Annachiara Senatore


Per adesioni: arteeculturaclassica@gmail.com